Il "Na'vi Center"

Il "Na'vi Center"

Avatar è un grande successo in tutto il mondo e ha rivoluzionato il concetto di cinema 3D. La tecnologia utilizzata per la creazione di Pandora e dei suoi abitanti và oltre quella utilizzata fin'ora nei grandi film hollywoodiani, e oltre a cineprese di nuova generazione e strumentazioni in grado di elaborare la recitazione degli attori è interessante scoprire dove e come è stata elaborata questa enorme quantità di dati per arrivare alla pellicola finale disponibile ora nei cinema e dal 1° giugno su DVD e Blu-Ray.

La società che si occupa di elaborare e gestire i dati di tutti i più grossi film americani, compresi X-Men: Conflitto finale e altri ancora, è la West Digital. Nel suo datacenter di Wellington, in Nuova Zelanda, vengono effettuati i rendering delle immagini e delle animazioni. Ma diamo un pò di numeri:

- Il solo spazio adibito al rendering è grande 929 metri quadrati (10.000 feet square)
- Per l'elaborazione sono stati usati 4.000 server Blade HP BL2x200c G6
- Tutti questi sono stati suddivisi in 34 racks (armadi)
- Ogni rack racchiude al suo interno 32 macchine
- In totale sono presenti 40.000 processori per ogni singolo rack e 104 Terabyte totali di memoria

Questi numeri hanno creato dei seri problemi all'azienda per quanto riguarda il raffreddamento delle macchine, dato che attualmente non esiste nessuna soluzione commerciale in grado di raffreddare una simile infrastruttura. La scelta finale cadde sul raffreddamento ad acqua con un impianto creato in esclusiva dalla Rittal. La cosa curiosa è stato il fatto che diminuendo di un solo grado la temperatura ha permesso alla West Digital l'abbattimento del 40% dei costi.

Sul fronte dello storage il datacenter è equipaggiato con soluzioni NetApp e BluArc. Lo scambio di dati sulle macchine è di circa 7/8 Gigabyte processati per secondo 24 ore su 24. Tutto ciò equivale a 17,28 Gigabyte di dati per ogni minuto di durata del film.

Il sistema di gestione dei processi e delle code è prodotto dalla Pixar ed è in grado di creare una gerarchia di tasks che devono essere eseguiti in più stadi e in ordine per giungere poi al risultato finale. In ogni singolo "job" visto dal sistema ci possono essere decine di migliaia di tasks. Appena il processore ne esegue uno è pronto a ricevere il successivo, con una distribuzione equa su tutta la potenza computazionale a disposizione. Nella realizzazione di Avatar sono stati elaborati circa 1.3 milioni di tasks ogni giorno.

Per finire un'ultima curiosità sul film. I fondali in alta definizione sono stati creati con Adobe Photoshop CS4 e la versione finale in 3D occupa la bellezza di 150 Gigabyte ed è protetto con dei sistemi anticopia di nuova generazione. Difficile che i pirati lo copino e lo mettano a disposizione sui canali P2P.